La Federazione Scacchistica Italiana è nata a Varese il 20 settembre 1920, come associazione dei numerosi circoli scacchistici già presenti sul territorio. Un progetto di cui si discuteva da molti anni ma che non era mai stato portato a termine, in un’epoca in cui i contatti, in gran parte epistolari, erano molto più difficili rispetto ad oggi. In realtà in Italia si giocava a scacchi da sempre, anche se nell’800 il nostro Paese era rimasto indietro rispetto ad alcune nazioni europee, nonostante la presenza di grandi campioni, come Serafino Dubois, perché continuava a usare regole proprie, che mostravano piccole ma significative differenze con quelle in vigore nel resto del mondo. La decisione di adottare le regole internazionali nel 1881 e la nascita di varie riviste scacchistiche favorirono i contatti tra gli appassionati di tutta Italia, che si concretizzarono nella decisiva riunione di Varese del 1920, in cui la Federazione vide la luce.
Quattro anni dopo, la FSI è tra le quindici federazioni fondatrici della Fédération Internationale des Echecs, la FIDE. Nel 1926 viene ammessa al CONI e nel 1930, con decreto del Re Vittorio Emanuele III, diventa ente morale. Purtroppo, nel 1934 insieme ad altri sport viene inserita dal governo nell’Opera Nazionale Dopolavoro. Nel dopoguerra, la rinascita si rivela difficile. Sotto la guida del conte Giancarlo Dal Verme e, per otto anni, di Eugenio Szabados, la FSI viene prima sottoposta al Ministero della Pubblica Istruzione, quindi all’Ente Nazionale Assistenza Lavoratori (ENAL). Nel frattempo, il movimento cresce e arriva il primo Grande Maestro, Sergio Mariotti, che sarà per qualche anno uno dei migliori giocatori a livello mondiale. La crescita di interesse nei confronti degli scacchi favorisce il rientro della FSI nel CONI, che avviene nel 1988 come Disciplina Sportiva Associata, sotto la presidenza di Nicola Palladino. Il resto è storia recente, come l’adesione all’European Chess Union (ECU), il ruolo di Federazione fondatrice della Mitropa Chess Association (MCA), il consolidamento patrimoniale, con l’acquisto della sede centrale di Milano nel 2010 e quello, recentissimo, del Centro Tecnico Federale di Spilimbergo. Nel frattempo, l’Italia era già stata teatro di eventi che hanno fatto la storia dello scacchismo internazionale, tra cui il match mondiale di Merano tra Karpov e Korchnoi nel 1981 e le Olimpiadi degli scacchi del 2006.
Oggi la Federazione conta circa 24mila tesserati e 370 associazioni sportive affiliate ed è l’organizzazione che, sotto l’egida del CONI, sovrintende e guida il movimento scacchistico italiano, sia a livello di base sia agonistico. In Italia si organizzano ogni anno circa milletrecento manifestazioni ufficiali tra cui, su assegnazione di ECU e FIDE, Campionati del mondo ed Europei, juniores e seniores.
Preistoria e storia della Federazione Scacchistica Italiana: cronologia (a cura di Mario Leoncini)
1859 (gennaio) Serafino Dubois e Augusto Ferrante fondano “La Rivista degli Scacchi”. Avrà un solo anno di vita.
1860 Viene pubblicata la “Miscellanea del giuoco degli Scacchi” di Carlo Usigli.
1873 Torneo sociale all’Accademia Romana.
1875 1° Torneo Nazionale.
1875 Nasce “La Nuova Rivista degli scacchi”.
1881 Vengono adottate le regole internazionali (Milano, 3° Torneo Nazionale).
1892 Nasce l’Associazione Scacchistica Italiana (Torino. VI Congresso Nazionale). Vivrà un solo anno.
1898 Nasce, ancora a Torino, l’Unione Scacchistica Italiana con Presidente Augusto Guglielmetti. Organo ufficiale “Il Ruy Lopez” (1898/1899) e dal 1900 al 1913 la “Rivista Scacchistica Italiana”.
1911 Primo numero dell’“L’Italia Scacchistica”.
1913 A seguito della fine dell’USI si tenta di costituire la Federazione Scacchistica Italiana. La guerra ne impedisce la realizzazione.
1920 Il 20 settembre nasce a Varese la Federazione Scacchistica Italiana (Presidente Luigi Miliani).
1924 Il 20 luglio la FSI è tra le 15 Federazioni nazionali fondatrici della FIDE (per l’Italia firma Terenziano Marusi),
1926 Il 6 dicembre la FSI entra nel CONI e cambia nome in Associazione Scacchistica Italiana (ASI).
1930 L’ASI con Regio Decreto diventa Ente Morale.
1934 L’ASI esce dal CONI ed entra nell’Opera Nazionale Dopolavoro.
1947 La Federazione riacquisisce il vecchio nome di FSI ed entra nell’orbita del Ministero della Pubblica Istruzione.
1949/50 FSI commissariata. Commissario straordinario Luigi Biancheri. Si verifica una scissione. Nasce l’USI (Unione Scacchistica Italiana) che sopravviverà fino al 1955.
1950/58 Presidenza di Eugenio Szabados.
1958/80 Presidenza del conte Gian Carlo Dal Verme.
1960 La FSI viene inserita nell’ENAL (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori).
1974 L’Italia ha il suo primo Grande Maestro: Sergio Mariotti.
1978 Soppressione dell’ENAL.
1980/1993 Presidenza di Nicola Palladino.
1981 Merano ospita il match mondiale tra Karpov e Korchnoi.
1985 La Federazione aderisce alla neonata ECU (European Chess Union).
1988 La FSI rientra nel CONI come Disciplina Sportiva Associata.
1990 Primo numero di “Scacchitalia”, rivista ufficiale della Federazione.
1994/1996 Presidenza Sergio Mariotti.
1994 Istituzione dei Comitati Regionali e Provinciali.
1996/2002 Presidenza Alvise Zichichi.
2002-2003 Presidenza Giuseppe Lamonica (pro-tempore).
2003/2004 Presidenza Franco Pedrazzini.
2004 Ad ottobre la FSI viene commissariata.
2005/2020 Presidenza Gianpietro Pagnoncelli.
2006 L’Italia ospita le Olimpiadi degli scacchi a Torino.
2010 Acquisto della sede di viale Regina Giovanna a Milano.
2021 a oggi Presidenza Luigi Maggi.
2021 LA FSI è fondatrice della Mitropa Chess Association (MCA).
2024 L’imponente Biblioteca federale viene trasferita all'Istituzione Biblioteca civica Bertoliana del Comune di Vicenza.
2025 Nasce a Spilimbergo il Centro Tecnico Federale.